FAQ sul granito grigio nero sardo
Capita molto spesso che si faccia confusione tra un marmo ed un granito o che addirittura si pensi siano la stessa cosa. In realtà esiste una netta differenza. Non stiamo parlando di bellezza, i materiali sono tutti belli ed ognuno sceglie in base ai propri gusti, però è utile sapere che:
Il granito è una roccia ignea intrusiva che si genera in seguito al raffreddamento della lava a grandi profondità, dando così modo alle particelle di organizzarsi in strutture ordinate e resistenti: da qui derivano le proprietà di durezza e resistenza tipiche del materiale. E’ composto prevalentemente da silice e silicati, dal punto di vista estetico si presenta con una grana che va da media a grossolana e occasionalmente può presentare megacristalli.
Il marmo è una roccia metamorfica che, in seguito a pressione e calore fortissimi ha subito cambiamenti (metamorfosi) nella composizione mineralogica e nella struttura. Esso è composto prevalentemente da carbonato di calcio e dal punto di vista estetico è più omogeno.
Dal punto di vista fisico meccanico, ci sono delle differenze notevoli che possono portare a scegliere un granito piuttosto che un marmo, specialmente in alcuni ambienti:
Il granito, essendo costituito da materiali duri, gode di una struttura robusta che gli conferisce maggiore resistenza all’usura, alla rottura, all’uso di prodotti acidi. Si taglia, si lucida e si riga con maggiore difficoltà. Ne deriva che nelle aree soggette ad alto calpestio (es. aeroporti, stazioni, centri commerciali) le pavimentazioni più usate siano quelle di granito.
Il marmo, essendo costituito da materiali semiduri, ha una struttura più tenera. In particolare, risulta più attaccabile da parte degli acidi: quando è installato all’interno delle abitazioni bisogna fare molta attenzione al contatto con alimenti acidi come limone e aceto, e prediligere l’utilizzo di acqua e sapone per la pulizia, evitando detersivi particolarmente corrosivi.
Il granito sardo nasce in Sardegna, una delle terre di più antica formazione al mondo con un’età stimabile in 600 milioni di anni. Le sue montagne con punte basse e tondeggianti sono più vecchie a causa dell’erosione degli agenti atmosferici che ne hanno addolcito le forme. La Cina invece è di formazione più recente, lo dimostrano le sue montagne con cime a punta proprio perché non sono ancora state erose dagli agenti atmosferici.
Ne deriva che il granito cinese è di più recente formazione e come conseguenza, ha delle caratteristiche fisico tecniche inferiori rispetto a quelle del granito sardo. In particolar modo, il granito di provenienza cinese risulta essere meno resistente agli agenti atmosferici e quindi più tenero e notevolmente più soggetto a fratture, lesioni ed in generale ad usura. Da un punto di vista estetico invece, nonostante ci sia molta similitudine con i graniti sardi, quello cinese è meno omogeneo è ha una quantità inferiore di quarzo che lo rende quindi meno luminoso rispetto a quello sardo.
Inoltre il granito sardo essendo un materiale più duro e resistente conserva nel tempo gli effetti delle lavorazioni a cui si presta. Ad esempio parlando di granito lucido,vedremo che il granito sardo mantiene integra nel tempo la lucidatura anche in aree soggette a notevole calpestio come per esempio un aeroporto, a differenza di quello cinese che dopo poco tempo dal montaggio, tenderà, a causa della sua ridotta resistenza a perdere la lucentezza.
Il fattore sicurezza può essere valutato su più fronti:
Sicurezza tossicologica: il granito ha delle caratteristiche di inerzia chimico-fisica che garantiscono l’assenza di rilascio di sostanze dannose per la salute o inquinanti,nonché l’assenza di contaminazione degli ambienti e degli elementi attigui. Nel caso degli ambienti interni, il granito risulta esente in termini di rilascio e di accumulo di microorganismi dannosi (batteri, funghi, muffe, pollini, spore, germi, etc).
Sicurezza al fuoco: il granito vanta l’incombustibilità dal momento che, per sua natura intrinseca, esso è inerte nei confronti delle fiamme. In caso di incendio, non propaga né alimenta fiamme e non emette in alcun modo sostanze nocive e/o dannose.
Sicurezza dagli infortuni per scivolosità: la tecnologia lapidea ha sviluppato finiture atte a limitare, se non eliminare la scivolosità nelle aree pavimentate: sabbiatura, granigliatura, bocciardatura, spazzolatura, rigatura, scalpellatura ne sono alcuni esempi.
Sicurezza ambientale: il granito è una materia prima assolutamente naturale, per cui è sicuramente ecologico e soddisfa i requisiti richiesti dalle moderne realizzazioni della bio-architettura o bio-edilizia:
• conserva le proprie caratteristiche senza incorrere in modificazioni ed alterazioni dannose
• è riciclabile
• in caso di smaltimento è inerte
• è atossico in quanto non rilascia composti organici volatili quali vapori, gas, esalazioni, fumi o polveri sottili
• non è reso inquinante da trasformazioni strutturali
Si indica con durevolezza la capacità di una pietra di mantenere inalterate nel tempo le sue caratteristiche tecniche, estetiche, cromatiche e geometriche.
La durevolezza coinvolge un ampio spettro di performances misurabili: resistenza alla compressione, alla flessione, alla trazione, all’urto, all’abrasione, all’aggressione da sali, da sostanze biologiche e da sostanze chimiche, all’invecchiamento da agenti atmosferici quali gelo e disgelo, vento, umidità, pioggia, temperatura, nebbia, salsedine, etc.
Gli specifici test di laboratorio introdotti dalle normative europee hanno finalità di valutare la durevolezza del materiale simulando un’azione accelerata e un esercizio protratto nel tempo dei suddetti agenti degradanti. Dai test emerge che il granito ha la capacità di contrastarli, impedendo o limitando un degrado visibile e misurabile.Inoltre, relativamente ai pavimenti, nessun altro materiale può garantire miglior rapporto tra massimo carico e minima usura.
In particolare, il Granito Grigio Nero Sardo è risultato tra i migliori materiali lapidei sardi in termini di resistenza alla compressione, agli shock termici e all’abrasione.
I migliori materiali da utilizzare su un top da cucina sono:
- granito
- composti al quarzo
Entrambi sono particolarmente duraturi e resistenti ai graffi, alle macchie, agli acidi. Entrambi assicurano elevati standard igienici e antibatterici, necessitano scarsa manutenzione e sono facili da pulire.
La differenza è data dal fatto che il granito è un materiale naturale mentre il composto al quarzo è un materiale industriale che si ottiene in laboratorio dalla vibrocompressione sottovuoto di quarzi naturali frantumati e miscelati con vetro, leganti e additivi.
La scelta di un piano cucina in quarzo non è puramente estetica, ma garantisce alti standard prestazionali. Rispetto al granito il quarzo è un materiale leggermente meno poroso e questo si riflette in una ancora minore capacità di assorbimento. Esso offre un’ampia gamma di colorazioni, ma essendo un agglomerato industriale, le tonalità si configurano come standard e povere di sfumature e originalità.
Similmente al quarzo, il granito ha una superficie altamente resistente all’abrasione ed ai graffi, tuttavia è più performante in termini di resistenza al calore ed alle variazioni di temperatura. Inoltre il granito mantiene le sue caratteristiche inalterate poiché viene tagliato direttamente nel suo stato naturale per poi essere sottoposto alla sola lavorazione superficiale ed alla lucidatura.
Nelle colorazioni del granito si ritrova l’originalità delle sfumature, ogni lastra è un pezzo unico e irripetibile, che talvolta funge da elemento principale di arredo. In particolare, il Granito Grigio Nero Sardo presenta una variante di tonalità unica in Sardegna e difficilmente riscontrabile a livello internazionale.
Altri materiali spesso utilizzati per top da cucina sono marmi e composti in resina (nella pratica commerciale questi ultimi sono spesso “spacciati” come composti al quarzo perché simili esteticamente), ma questi sono materiali soggetti a macchiarsi perché assorbono di più, possono danneggiarsi al contatto con gli acidi (limone, pomodoro, aceto, etc), e si rigano facilmente perché sono più teneri.
Esistono infine una serie di altri materiali economici (ceramica, gres, cemento levigato, laminato), che potrebbero essere preferiti per una questione di risparmio, ma presentano inconvenienti tali da renderli non funzionali all’uso quotidiano del top da cucina ed anzi rivelarsi una scelta economica fallimentare poiché espongono al rischio di dover essere sostituiti dopo breve tempo.
Questi ultimi infatti possono danneggiarsi se sul top si taglia, ci si poggiano pentole bollenti, ci si riversano sostanze acide; inoltre possono rilasciare sostanze dannose quali micropolveri o gonfiarsi se a contatto con un ambiente umido come la zona lavello.
La scelta di una finitura rispetto ad un’altra, risponde a logiche sia estetiche che funzionali. Per quanto attiene i rivestimenti interni, la finitura privilegiata è quella lucida,la quale offre un alto grado di protezione della superficie, opzione da non trascurare soprattutto nelle aree con atmosfera fortemente aggressiva; la semplice levigatura è meno comune.
Per quanto riguarda i rivestimenti esterni, fiammatura, granigliatura e sabbiatura sono particolarmente performanti, non solo per l’alto grado di protezione che offrono, ma anche perché garantiscono una minor riflettenza delle superfici oltre ad una diversificazione cromatica che ne esalta notevolmente la texture. Sono poi particolarmente apprezzate le combinazioni lucido-sabbiato e lucido-fiammato nelle quali le due finiture si alternano secondo geometrie multiple: si possono avere ricorsi orizzontali o verticali, alternanze più o meno regolari, o un’evidenziazione di particolari elementi dell’edificio.
Per aree non particolarmente estese, molto apprezzata è la finitura spazzolata grazie alla particolare accoppiata tatto morbido/aspetto simil-antico. Il granito Grigio Nero Sardo spazzolato non ha quella tipica ruvidezza del fiammato e coniuga all’estetica un pizzico di elegante rusticità.
Le numerose varianti di spazzolatura offrono infine un aspetto assai accattivante in grado di coniugare una certa irregolarità con una riflettenza non eccessiva e un buon grado di protezione, grazie anche all’impiego di agenti impregnanti, filmogeni e pellicolanti.
Dal punto di vista tecnico, spiccano alcune proprietà che rendono il granito Grigio Nero Sardo particolarmente adatto alle sollecitazioni tipiche dei pavimenti interni: ad esempio la resistenza all’abrasione (pari a mm 16,00 secondo UNI EN 14157: 2005) lo rende capace di conferire durevolezza alla finitura applicata e di opporsi alla consunzione meccanica da calpestio e dall’uso dei carrelli.
Poi, la resistenza a compressione e a flessione, parametri di primaria rilevanza in ogni situazione d’uso, con priorità alla seconda nel caso di pavimenti sopraelevati, risulta essere rispettivamente pari a 212 MPa (Resistenza alla compressione dopo 48 cicli gelo/disgelo UNI EN 1926:2007+UNI EN 12371:2003) e 12 Mpa (resistenza alla flessione dopo 48 cicli di gelo/disgelo – UNI EN 12372:2007 + UNI EN 12371:2003), valori che garantiscono assoluta sicurezza negli impieghi sia interni che esterni.
Le sue prestazioni lo rendono tra i graniti sardi più performanti anche in termini di resistenza agli shock termici (pari a ∆M= -0,02 e ∆Ed= -26,80 UNI EN 14066:2004 + UNI EN 14146:2005), resistenza all’abrasione (mm 16,00 UNI EN 14157:2005) e resistenza allo scivolamento (51; 14 UNI EN 14231:2004). Infine, la microdurezza Knoopsecondo la UNI EN 14205:2004 (pari a HK75= 10.320 Mpa) attesta la sua notevole durezza, considerando che i graniti hanno un valore Knoop medio di 5.500 MPa.
Tutti i materiali da costruzione presentano una piccola quantità di radioattività naturale in quanto provenienti dalla crosta terrestre.
Sul nostro granito Grigio Nero Sardo sono state condotte delle analisi alle quali, seguendo le linee guida emanate dalla Commissione Europea col documento Radiation Protection 112, sono stati applicati i criteri sulla criticità dei materiali, il cui parametro più significativo è l’indice di concentrazione di attività I.
Affinchè un determinato materiale possa essere considerato “idoneo” per la costruzione di un nuovo edificio, l’indice di concentrazione deve sempre essere inferiore o uguale a 1. Tutto ciò allo scopo di NON esporre le persone a una dose efficace annua superiore rispettivamente a: 1 mSv/a o 0.3 mSv/a.
Il nostro granito Grigio Nero Sardo, con un indice di concentrazione pari a 0,52 si attesta al di sotto dei valori limite attualmente proposti dalla Commissione Europea e può pertanto essere impiegato senza nessun tipo di restrizione sia come materiale strutturale che come materiale di rivestimento.